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Mehran Malik racconta la sua vita fra Pakistan, India, Londra e Roma: le complicate trame famigliari, gli studi e la passione per le lingue e le letterature orientali, l'abbandono del Pakistan, amori dolorosi ma permeati dalla poesia. Aamer Hussein autore indo-pakistano dà vita a Mehran affidandogli, come a un nuvolo messaggero, le sue storie: un romanzo di formazione in cui emerge la condizione di migrante, alla ricerca di un luogo verde e piovoso che è sempre lontano. Una visione esotica dell'Occidente si alterna alla nostalgia per una casa che, nell'universo famigliare di Aamer/Mehran, può esistere solamente nella poesia; intanto i legami si formano e si dissolvono aprendo e chiudendo cicli affettivi, quasi come il movimento delle onde di un mare di cui in lontananza si scorge sempre il colore. Linguaggi e culture si annodano in una danza delicata: le storie incedono intrecciandosi come trame di un racconto orale, ci avvolgono come il profumo di un mercato in Oriente, ci smarriscono nel dedalo di culture e di lingue della Londra di oggi, ci travolgono come il dolore per la perdita di un amore. Ci portano via inseguendo, con lo sguardo al cielo, un nuvolo messaggero.